L’amministrazione comunale di Cleto vi da il benvenuti a Savuto, il guardiano del fiume.
Il nostro comune è l’unico in Calabria, e uno dei pochi in Italia, ad avere sul proprio territorio due antichi castelli medioevali (Cleto e Savuto), per tale motivo è conosciuto come il comune dei due castelli.
Un territorio ricco di cultura, di storia, di leggende, di “cunti” popolari, di percorsi naturalistici, usanze e con una gastronomia basata su prodotti d’eccellenza, due in particolare: Olio extravergine d’oliva e miele.
Dedicatevi un po’ di tempo e lasciatevi travolgere dal luogo. Godetevi con lentezza la visita dei castelli, dei borghi con i loro vicoli, la vita semplice e genuina del posto, lasciatevi trasportare dal silenzio dei panorami e socializzate con la gente del posto.
Scoprite le tante esperienze da vivere e non dimenticate di assaporare i prodotti gastronomici e i piatti tipici nei locali presenti sul territorio, sono tanti e tutti ottimi.
L’ Amministrazione Comunale
E’ possibile visitare il borgo in completa autonomia scoprendone la storia, i racconti e le leggende con la guida interattiva. Scannerizzate con il vostro cellulare i Qr Code sparsi tra i vicoli e i punti d’interesse, cosi avrete tutte le informazioni necessarie anche in lingue diverse.
IL CENTRO STORICO DI SAVUTO
A pochi km di distanza dal centro storico di Cleto (CS), sempre nello stesso comune, sorge un altro castello con borgo medioevale: Savuto.
Situato sulla sponda settentrionale dell’omonimo fiume, è parte integrante del sistema dell’incastellamento tirrenico, costruito per volere di Carlo I d’Angiò nella seconda metà del XIII secolo per il controllo della vallata fino al mare. Le prime fonti scritte del piccolo borgo fanno riferimento a quel periodo con il nome “Castrum Sabuci”.
SAVUTO Tommaso Aceti (1737) scrive: “Cittadella antichissima, conosciuta anche con il nome di Savutello, Sabazio, Sabuci ha origini sconosciute”. Non è chiaro se il nome ebraico, che si riferisce agli antichi popoli d’Ausonia, sia stato attribuito dal fiume Sabazio alla città o dalla città al fiume. In verità “Sabat” (in latino riposo, quiete) si adatta più al piccolo borgo che a quel fiume che i Greci chiamavano “Ocinarus” (che corre velocemente, turbolento).