Petramala, Pietra cattiva, dura, grande, inaccessibile a forma di piramide… le sole formiche possono salire a Petramala”.
Queste sono le parole che utilizza Vincenzo Padula(storico scrittore Calabrese) per descrivere Cleto.
Racconti popolari, i cosi detti “Cunti” tramandati di generazione in generazione, narrano che una volta, un sacerdote salendo inciampò e si fece male ad una gamba. L’urlo di dolore fu “A Mala Petra!” da qui il nome “Petramala”.
Nella realtà l’origine più probabile del nome proviene dalla caratteristica roccia, apparentemente dura e compatta ma nella realtà friabile, debole quindi una cattiva pietra.