Come Cleto, anche Savuto risultava essere un piccolo “Castrum”, un borgo fortificato con delle porte d’accesso, militarizzate e controllate.
La difesa, nel medioevo, era fondamentale per sopravvivere alle continue incursioni Turche e Saracene che giungevano sulle coste calabresi con l’obbiettivo di saccheggiare e distruggere. In questo punto era situata Porta “du Carru” (del Carro), il nome legato al luogo abituale di carico e scarico di merci, dove i carri giungevano e difficilmente andavano oltre.